Storia Di Luis Sepulveda, adattamento teatrale di Miriana Ronchetti
Durata circa 60’
Personaggi : Adattabile
Rappresentato nell’estate 2013 al Long Lake festival Lugano
Luis Sepulveda ha dedicato questa storia ai suoi figli e al suo più grande amico, il gatto Zorba. Grazie a Luis per avere scritto qualcosa di così amorevole verso il mondo animale e per aver esaltato l’importanza delle diversità. Grazie anche per averci dato il permesso di rappresentare questa storia solo in cambio di un bicchiere di …vino.
Trama
Kengah, una gabbiana avvelenata da una macchia di petrolio, riesce ad affidare in punto di morte il proprio uovo al gatto Zorba, strappandogli tre promesse: quella di non mangiare l’uovo, di averne cura finché non si schiuderà e di insegnare a volare al nascituro.
Zorba chiede consiglio ai suoi amici gatti Colonnello, Diderot e altri e grazie al loro indispensabile aiuto, la piccola creatura riesce a nascere senza problemi. La gabbianella orfana viene battezzata Fortunata (Fifì) dalla comunità dei gatti, e coinvolta da Zorba nel compito difficile di allevare questa inattesa ‘figlia’. La piccola Fifì si trova di fronte uno strano compito: quello di imparare a conoscersi e capire di non essere un gatto, prima di imparare a volare. E intanto, al fianco degli amici felini, si trova a dovere fronteggiare il pericolo rappresentato da dei malvagi ratti che aspettano l’occasione per uscire dalle fogne, prendere il potere e proclamare l’avvento del perfido Grande Topo.
Un giorno Fortunata, giocando con un gatto litiga con lui e per dispetto questi le dice che Zorba e gli altri gatti la vogliono mangiare. Allora lei scappa disperata e chiede spiegazioni.
La gabbianella, ormai diventata adolescente, continua a pensare a questa cosa, ma Zorba la rassicura, confessandole che fa parte della natura animale, ma loro non le farebbero mai del male perché le vogliono bene e gliene vogliono ancora di più perché sanno che è diversa da loro.
Dopo qualche giorno i gatti decidono di insegnarle a volare rammentando che questa era l’ultima promessa che Kengah, la madre di Fifi, aveva chiesto a Zorba. Provano ogni tipo di espediente ma lei non ci riesce.
Allora Zorba chiede aiuto a Bubulina la gatta dello scrittore, per portarla in cima al campanile di San Michele, da dove potersi lanciare e, finalmente, volare. Arrivati in cima, lo scrittore e Zorba aiutano la gabbianella a superare ogni paura. Fifì si butta in picchiata rischiando di schiantarsi al suolo, ma ecco che finalmente apre le ali e riesce a levarsi in volo. Fortunata saluta Zorba e i suoi amici. Ora vola verso il mare dove, incontrando uno stormo di gabbiani, trova il suo futuro.
ANTEPRIMA : IL GATTO E LA GABBIANELLA
In scena, centrale, un’ombra prima, poi prende forma e diventa figura visibile: è una gabbiana dalle grandi ali, che si muove a fatica, arranca, è pesante ma la sua voce è chiara, non sofferente
Gabbiana Kenga
Ahhh…Il vento è generoso oggi … chi altri … oltre a noi, può dominare e vedere ogni cosa della terra… grande, infinito, senza confini il cielo…
e noi liberi di volare … dalle nuvole al mare … ascoltare …osservare …
mmmhh … pesci in vista … pesci ?…noo…navi, vascelli che partono per
tutti i porti del mondo…e io Kenga, una gabbiana… fra le tante…ora posso vedere finalmente….ahh…siii…vedere e sentire ogni piccola cosa…anche i pensieri di chi sta lontano…solo un meraviglioso silenzio…
M 2 MOZART 1 – ADAGIO NR.5
Narratore con sottofondo musicale (parla sempre in ombra)
Da sei ore volavano senza interruzione, e anche se i gabbiani pilota, li avevano guidati lungo le correnti di aria calda del mare del nord,, sentivano il bisogno di rimettersi in forze e…cosa c’era di meglio per questo, di una buona scorpacciata di aringhe?
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Narratore
Ma Zorba, che all’epoca sembrava una pallina di carbone…lui…voleva vedere il mondo e così gliene capitarono di avventure…ma di certo, alla fine, fu scelto…forse dal destino dei gatti
Zorba
…sono stato scelto proprio perché \nato in questo porto…cibo assicurato…amato e protetto…ma sempre con interesse, ben inteso ( in tono confidenziale) perché noi gatti dobbiamo tenere lontani i topi…
unica nota stonata…sono tutto nero, nero, nero, nero
(muovendosi a scatti per poi fermarsi improvvisamente)
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…noo, non tutti… sopra di me il sole era là …forse se io fossi andata più su, il suo calore avrebbe sciolto il petrolio… così non potevo decollare….
Zorba si alza dal suo pancale e sempre seduto…ascolta Kenga
poi…sfinita tentai di alzarmi…in volo… forza Kenga… forza…ce la puoi fare….
(molta intensità-chiude gli occhi e di colpo li riapre- vede davanti a sé, il campanile della chiesa di Amburgo)
Kenga
Laggiù…eccola! La chiesa di…San Michele!
Musica forte…tonfo- pum! Buio- Pausa
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Zorba
No…non morire…riposati e vedrai che ti riprenderai…ce la farai…ti porterò del cibo…il mio … ma ti prego…non morire
M.5 LARGHETTO DI MOZART 1 nr. 6
(sulla quale i due possono parlare Zorba si avvicina a Kenga e le accarezza la testa, le ali..la bacia sulla testa…)
Senti amica, io voglio aiutarti ma non so come. … aspettami…vado a chiedere cosa si deve fare con una gabbiana ammalata
( sta per andare via, e nel mentre Kenga lo chiama)
Kenga
Fermati ! …vieni qui…( lui, torna indietro e le si avvicina)
voglio deporre un uovo, prima di morire, con le ultime forze che mi restano…so che tu sei buono…lo vedo dai tuoi occhi… ti chiedo di farmi tre promesse…mi accontenterai…?
Zorba si sposta verso il proscenio e parlando al pubblico come se stesse parlando a se stesso:
Zorba
…certo…poverella…sta delirando…devo essere generoso con lei…
( ritorna vicino)…ti prometto tutto quello che vuoi…prometto…parola di Zorba!
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…il secondo sull’altra…Colonnello solleva il coperchio dei due bidoni e da ognuno estrae delle fiasche colorate ( le fiasche di “Fantasia in bottiglia” che con la lampada wood diventano fluorescenti) delle quali controlla i tappi…
Colonnello
Ehh sii, si si si si…sono furbi…furbissimi…quei topastri hanno rosicchiato i tappi del miglior champagne…grave questione…questa…questione…e tu…Zorba…che vuuoii…ehh…un poco di quegli spaghetti… cu’ a pummarola n‘coppa?
Zorba
noo…no…niente di tutto questo…ho bisogno di un consiglio urgente…stammi a sentire…mentre me ne stavo sul terrazzo della Chiesa di San Michele….
M 8 Mozart…”PRESTO” VOLUME 3 NR. 7
abbastanza ritmata vivace sulla quale loro mimano
( e inizia a raccontare….Colonnello lo ascolta, ma le loro voci non si sentono…mimano…uno racconta e l’altro annuisce ,medita, comprende)
Alla fine di questa pantomima …
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Diderot
ehh, si si si si…già già già già già Ah…già!…ora dovrai mantenere le tue promesse…e non chiederti come posso sapere tutto…le notizie volano qui al porto…l’uovo ti attende.. là nei pressi.. dove hai lasciato la gabbiana …covare…amare….curare…insegnare…
Zorba
Oh…mamma mia…e che farò con l’uovo??
Diderot
Con un uovo si possono fare molte cose … una frittata per esempio ma…tu hai promesso a quella gabbiana che ti saresti preso cura dell’uovo e del piccolo…ricorda che la parola d’onore di un gatto…è sacra!
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Colonnello In piedi alla pedana grande- addio alla gabbiana
Compagni gatti, in questa notte di luna ci congediamo dai resti di una sfortunata gabbiana della quale non abbiamo mai saputo nemmeno il nome.. grazie a Diderot sappiamo che lei apparteneva alla specie dei gabbiani argentati e che veniva da molto lontano, dalla regione in cui il fiume si getta nel mare…e ora diciamo addio a questa gabbiana, vittima dalla disgrazia provocata dagli umani…
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Zorba
che bella vocina…ma…io…non saprei…cosa potrei darti ?…i miei croccantini…Diderot…non me lo ha detto…nemmeno Colonnello…una patata…sii ho una patata
( e su questa battuta vengono in proscenio, se possibile saltellando)
Gabbianella
pap…pa… mam…ma…pap…pa…( versetti vari)
M 12 Musica atmosfera ERICK SATIE JE TE VEUX
per Zorba che corre in giro a prendere ragnetti e mosche per poi portarli alla piccola. Dopo averli mangiati (…)si rannicchia stretta stretta al ventre di Zorba.
Gabbianella
Son…no, mam…ma ( sbadiglia con molta grazia)…nan…na…nan…na
Zorba
ascolta…mi dispiace… ma io non sono la tua mamma
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Colonnello
Sei una gabbiana…Fortunata…! certo…Fortunata…! For…tu…nata…Propongo di chiamarla Fortunata…
Diderot
ma certo …Fortunata! Non fa una piega! Un giorno farà qualcosa di importante la nostra Fortunata e il suo nome verrà inserito nel sesto Volume … lettera F dell’enciclopedia…
Zorba
benvenuta nel mondo dei gatti, mia piccola Fortunata
Fortunata
Grazie…mamma… ( Diderot e Colonnello si guardano con aria di intesa ed escono)
M 13 Musica Mozart 1 – traccia 1 rondò per un girotondo
Fortunata, sola e si mette al centro, in ginocchio. Parlata vivace, non spenta. Scena con luce ambra
Io… come potete vedere…sono cresciuta in fretta, con tutti quei gatti che mi riempiono di affetto…nel bazar di Henry… poi, dovete sapere che là entrano molti turisti… allora io non posso farmi vedere …allora me ne sto buona e ferma come un uccello imbalsamato…così…
mima la scena e nel mentre entrano Zorba ( sempre abbastanza preoccupato) , Diderot e Colonnello con un libro per uno tra le mani…
Diderot (leggendo)
“…il volo consiste nello spingere l’aria indietro e in basso ottimo”
Sappiamo già qualcosa di importante…
Fortunata
(tenendo le ali- braccia strette strette al corpo)
ma perché dovrei volare…?? Voglio essere un gatto e i gatti non volano!
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Zorba
Noi ti vogliamo bene…ti abbiamo protetta sin da quando sei uscita
dall’uovo…ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcune intenzione di fare di te un gatto…ti vogliamo gabbiana…
Diderot
anche tu ci vuoi bene…siamo la tua famiglia, i tuoi amici, e con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio…abbiamo imparato ad apprezzare, rispettare ed amare un essere diverso…
Colonnello ( commosso)
Diderot ha ragione, parla bene…è molto facile amare ed accettare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile…tu ci hai aiutato a farlo. Devi seguire il tuo destino di gabbiana…devi volare…e quando ci riuscirai, vedrai che bello…ci ameremo di più …ohh, molto di più!
Fortunata
si..( asciugandosi le lacrime)…devo volare…anche se mi fa paura…
(si alza e abbraccia i suoi amici)
Zorba
quando succederà saremo tutti con te…
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