Storia teatrale di Miriana Ronchetti iscritta come autrice alla SIAE con posizione autore 95069
Durata circa 60’
Personaggi : 5 ( Adattabile )
Spettacolo di tecnica attoriale, danza e figura.
Rappresentabile da ragazzi dai 6 anni in avanti
Trama
La storia vuole sottolineare l’importanza che la parola ha o dovrebbe avere nella nostra quotidianità. Parola intesa come mezzo di dialogo e come espressione dei nostri sentimenti..
Il compito è qui affidato a Diogene, famoso filosofo greco che in questa messinscena diventa il simpatico presidente di Vocabolario, regno delle parole. Diogene, coerente al sovvertimento di ogni norma di vita vigente e dei valori che la fondano, si innamora di una delle parole più belle del regno : Fantasia.
Entrambi vengono allontanati dal paese avendo urtato con il loro amore gli abitanti del luogo. Fantasia viene così condannata a vagare senza fissa dimora nell’universo mentre Diogene viene letteralmente scaraventato sul pianeta terra, dove passerà il tempo ad infiascare parole, colori, e suoni che gli permetteranno di vivere con “Fantasia” un’esistenza altrimenti destinata ad essere noiosa e poco divertente.
Elzeviro che gli cede la sua cantina per viverci dentro , lo crede un ubriacone fino alla notte in cui…scopre la verità sulla vita di Diogene.
Una serie di divertenti e bizzarre circostanze rendono la rappresentazione vivace e coinvolgente, dando anche l’occasione di conoscere alcuni personaggi della storia greca.
ANTEPRIMA : SOS NATURA
Sipario chiuso, luci soffuse, sottofondo musicale
Una voce registrata ( o personaggi che raccontano)
VOCE
C’era una volta…tanto ma tanto di quel tempo fa, centinaia di anni…
In un paese molto lontano ma talmente lontano che nessuno potrebbe mai arrivarci… c’era una volta un giovanotto bello come il sole ma
soprattutto intelligente, con delle doti eccezionali tant’è che venne eletto
dagli abitanti di un paese vicino al suo…Presidente del Regno delle parole
Stacco musicale
Dovete sapere che in questo paese lontanissimo, ogni parola aveva un
Abito, esattamente come il vostro; ogni parola aveva un aspetto come il vostro ; alcune erano basse, altre alte, alcune magre, altre grasse ;
certe belle e certe brutte , certe posate altre addirittura sdentate.
Stacco musicale
Il nome del nostro giovane, bello, intelligente, eccetera eccetera…era Diogene.
Tutto procedeva per il meglio in quel paese che si chiamava Vocabolario, fino a quando Diogene, presidente del regno delle parole si innamorò di una di esse.
Di una delle parole più belle e simpatiche…
Non vorrei apparire ai vostri occhi…
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ELZEVIRO
Hei Diogene…vecchia canaglia, dove sei finito ? Non riuscirò mai a capire perché ti chiudi sempre con il catenaccio…stai trafficando a quale tesoro ??
DIOGENE
Curioso ehh? Come sempre. Amico mio…sapessi come conosco la tua indole curiosa… comunque se proprio vuoi saperlo, non vorrei che qualcuno mi derubasse delle mie preziose…fiasche
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ELZEVIRO
Frottole…frottole…mi riempi la testa di bugie. Hai visto Sally ? Quell’oca
Mi cerca sempre…e io, non mi faccio mai trovare….vuole sempre farsi raccontare delle storie…non si accontenta mai…mamma mia com’è noiosa
DIOGENE
Hai delle belle pretese…è un’oca…cosa pretendi ?
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DIOGENE
…meno male…se n’è andato ! Ora posso spiegarvi meglio….
Vi stavo dicendo che io ero il presidente del regno di Vocabolario..il regno delle parole…che mondo ! Quelli erano bei tempi… poi un giorno ho incontrato una di loro che non conoscevo…
Sapete, in quel paese ogni parola aveva la sua casa : tutte ben distinte, ordinate e con sembianze umane..avevano certi capelli…alcune pelate, altre no…
Io dovevo custodirle, badare ai loro affari, segnare gli arrivi, le partenze
Perche ogni tanto qualcuna veniva presa in prestito da qualche essere umano; quindi al suo ritorno, io dovevo sistemarla…avevo un gran daffare…e come ero rispettato.
Presidente di qua…presidente di là…
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Poi un giorno incontrai la parola più bella che mai ebbi l’onore di conoscere…il suo nome è “ Fantasia”….sempre allegra…sorridente…mai allo stesso modo…ma anche a Vocabolario c’era la parola invidia e c’era anche…gelosia…
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VOCE
(FANTASIA RIVEDE LA STESSA SCENA DI UN LONTANO E TRISTE GIORNO—indicazione scenica)
Tu ! Fantasia…! Devi essere allontanata da Vocabolario. Noi parole associate non possiamo permettere che tu e il nostro presidente siate innamorati. Nel nostro paese deve regnare la parità e l’amore non può avere libertà di espressione….quindi
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VOCE DI NOIA
Quanto a te Diogene, sarai allontanato e destinato a vagare fino a quando qualcuno avrà pietà di te e ti libererà…in ogni caso non potrai più vivere nel nostro Vocabolario
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DIOGENE
….e così il re dei vento ebbe pietà di me e in una notte di bufera mi fece rotolare sul pianeta terra. Fu così che capitai nella casa di elzeviro, caddi proprio sopra il tetto della sua casa…e lui mi trovo proprio dentro alla mia botte mentre ero in giro a cercare non l’uomo, ma fantasia.
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SALLY
…e sono stanca di starnazzare in cortile. Diogene mi racconteresti una storia…una di quelle belle storie che solo tu sai raccontare ?
DIOGENE
Vediamo un po’ cosa dicono oggi le mie fiasche …
( ci sono sparse per la scena tante fiasche magiche perché essendo colorate con colori fluorescenti, al buio e con la lampada wood, si illuminano)
(Ne apre una e si sente una voce…)
All’oca Sally voglio raccontare di quanto è grande il mare, di quanto è bello il cielo e di quel gufo sopra il melo…
SALLY
Questa me l’hai raccontata questa mattina…poteri aprire un’altra fiasca ?
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VOCE FIASCA
All’oca Sally devi raccontare di tutto ciò che si può fare, stando spesso in compagnia
della bella parola fantasia….
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SALLY
Io non ho capito bene questa storia ma so che quella tipa era proprio speciale…anche a me piacerebbe essere un po’ come lei, ma il mio cervelletto non può…non arriva…
DIOGENE
Certo, capisco, tu sei giustificata…sei un’oca…chiaro..ma tanti essere umani… beh…
(Elzeviro, nascosto , ha ascoltato tutto e Diogene si accorge di questo)
DIOGENE
Bhe…cosa hai scoperto ?? Ti ho visto, sai ?…che c’è ti hanno tagliato la lingua ?
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DIOGENE
Sai che faccio ? ti mando a casa e non ti dico più niente !
ELZEVIRO
Più..più…più…per sempre ? Ah! Ma questa volta me la paghi ! Non verrò certamente più a trovarti e sari tu a cercarmi, quando ti sentirai solo !
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DIOGENE
…capite, oltre a cercare parole, cercavo anche l’uomo.. Cercavo di capire cosa diavolo vogliono gli uomini e perché a volte sono così stupidi, proprio come me in questo momento, che non ho voluto raccontare ad Elzeviro, la mia storia.
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DIOGENE
…il rosso l’ho cercata al fuoco, alle ciliegie, alle rose rosse ; il giallo l’ho chiesto al sole che ha fatto un sacco di storie per darmene un po’…l’azzurro l’ho pescato nel mare…
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DIOGENE
Ma volete sapere la più grande verità ? senza queste fiasche non servirei più a niente…
La mia povera memoria non potrebbe ricordarsi tanto…pensate quanti anni sono passati…se soltanto aprissi una di queste fiasche per più di un minuto…volerebbe via tutto, tutto…
Ma quel che è peggio, non potrei più ricordarmi della mia fantasia perché è grazie a lei che io sono ancora qui in mezzo a voi.
( Cala il buio e Diogene esce dalla scena. Un’ombra avanza…è Elzeviro che, curioso, vuole aprire tutte le fiasche)
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PIOGGIA
Qui siamo sempre bagnati e piangiamo dalla mattina alla sera altrimenti gli uomini non sono contenti…certo non arriviamo ovunque ma facciamo il possibile…mio caro Diogene, avete bisogno di quel folle di mio marito , il vento ?
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DIOGENE
Entra pure Sally…hai visto come balla bene Fantasia ?’