Storia teatrale di Miriana Ronchetti iscritta come autrice alla SIAE con posizione autore 95069
Durata circa 60’
Personaggi : 2 pupazzi
Storia teatrale di Miriana Ronchetti per adulti che vogliono recitare ai bambini
Trama
La storia… ci racconta che
Quando arriva il Natale tutti i bambini e anche gli adulti , da tanto tempo ,usano farsi regali ; chiedono a Babbo Natale dei doni che ogni anno diventano più complessi e difficili da costruire : videogiochi, computers, strani meccanismi senza coloriAllora non tutti sanno che…
Babbo natale e sua moglie Natalina lavorano ininterrottamente tutto l’anno, senza tregua , per accontentare tutte le richieste fino al giorno del 24 dicembre quando nel paese delle renne dove abitano vengono mobilitate tutte le slitte volanti che, quasi per magia, in una notte volano in ogni parte del mondo a portare pacchi, pacchetti e altro.
Ma quest’anno, Babbo Natale vuole scioperare …
Tutti pretendono doni troppo complicati, troppo tecnici, niente più trenini di legno o bambole di pezza ; niente più semplici pupazzi di pelo o cappottini rossi con i botticini di legno. Ognuno non chiede un dono ma dieci, cento, mille….Allora…basta !
Babbo Natale sciopera. Interrompe la sua produzione perché è stanco di persone troppo esigenti. Questa volta è lui a volere un dono ! Decide così di mettersi in un sacco e di spedirsi sulla terra via posta, con un fattorino che lo porterà nel luogo in cui si sta rappresentando la storia. Il destinatario del pacco è un simpatico spazzacamino scelto da Babbo Natale perché è un personaggio vicino al cielo e può capire molte cose, soprattutto la fatica di chi lavora molto nell’ombra.Ma cosa succederà quando Moretta, lo spazzacamino, apre il dono ?
Troverà un Babbo Natale capriccioso che vuole farsi coccolare e raccontare delle storie di natale, inventate con l’aiuto dei presenti ( ovviamente già definite), dei bambini, che per una volta dovranno fare loro un dono al vecchio nonno stanco !
Con un tocco magico musicale tutti saranno trasportati in un mondo di neve dove due burattini, Zucchettina e Laricetto, racconteranno una dolce storia d’amore.
ANTEPRIMA : UNO SPAZZACAMINO RACCONTA A BABBO NATALE
Musica.
Dalla platea, (sul fondo) avanza uno spazzacamino molto sporco; sulla spalla porta stracci, un sacco nero, qualche scopa.Si rivolgerà ai bambini.MORETTAPermesso…scusate…è questo l’asilo di…
Sono stata chiamata per pulire tutti i camini; come vedete sono puntuale…ma…tanto per curiosità (guardandosi bene attorno) dove sono tutti questi camini?
Eppure ho ricevuto degli ordini ben precisi (prende una lettera dal cappello che porta sulla testa):
sentite un po’ qua: “ Cara Moretta, devi venire subito presso l’asilo di….perché occorre urgentemente pulire tutti i camini. Al tuo arrivo chiedi di me: Lucilla”
(inizia a chiedere a destra e sinistra)
**************BABBO N.(Parla dall’interno della scatola) Ehhh,si si si si si, l’hai detto :non bisogna essere troppo curiosi.
MORETTA
Sicuramente No. Non stà per niente bene; la curiosità può portare nei pasticci.
BABBO N.
(Dallo scatolone) Vero!!! Nei pasticci, nelle torte, nei gelati,,nei pasticcini, nei pasticcetti, nei pasticciacci, nei pasticcioni, nei pasticcccccccc…ccc…ccc.
MORETTA
Tanto vale non chiedere niente ma …avete sentito anche voi? Qualcuno ha parlato!
BABBO N.
(Dallo scatolone) certo che qualcuno ha parlato, sei sorda?
MORETTA
Tu sei la voce di questo pacco? Cioè, questa voce arriva da quest’enorme pacco?
BABBO N.
(Dallo scatolone) ma sicuro! Non ci vedi neanche più? E muoviti a tirarmi fuori!
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MORETTA
Cosa???!!!Non sarai mica matto? Non vorrai certo che i bambini facciano una Rivoluzione?
BABBO N.
Non fabbricherò più giochi fino a quando qualcuno non mi accontenterà. Anch’io ho bisogno almeno ogni cento anni di essere esaudito. Non sono mica un robot, diavolo di Belzebù.
MORETTA
Non mi pare il caso di fare tute queste scene. Dimmi quali sono i tuoi desideri piuttosto… vorresti forse dei giochi già pronti? Oppure tante belle torte con pentoloni di pasta asciutta e quintali di patatine fritte? O una slitta nuova, magari spaziale con al seguito cento renne agili e scattanti? O un abito nuovo?
O…( guardandogli i denti) una bella dentiera tutta d’oro?
Oppure una bella casa nuova nei mari del Sud.
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MORETTA
C’era una volta (dando a vedere che sta inventando al momento) nel paese delle zucche, una principessa zuccona, molto capricciosa, che pensava soltanto a fare capricci; dalla mattina alla sera era un capriccio unico e, per questo, si chiamava Capriccina. In realtà faceva i capricci perché si annoiava tantissimo pur avendo un sacco di giochi zucchettini con cui giocare. Aveva anche un amico che si chiamava Laricetto.
(si alza, prende il suo sacco, ed estrae una zucca e un pezzo di legno combinati con sembianze da burattini) mi sono dimenticata di dirti che questi sono i miei unici giochi: la zucca Capriccina e il bastone Laricetto.
BABBO N.
E cosa ci fai con questi buffi pupazzetti?
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Forse io lo so chi potrebbe darvi tutte queste cose. (parlando a Babbo natale) non è vero, babbo natale? Ma tu sei stanco, sei vecchio, hai i dolori e per quest’anno hai deciso di non lavorare. Pazienza! Vorrà dire che sarà un Natale senza doni, molto molto triste( fa finta di piangere) senza neppure un dono.
Laricetto: “ e senza piedi!” Capriccina :“ e senza denti!”
Laricetto : “ e senza niente di niente di niente”.
BABBO N.
Suvvia non fate così, tutti possono sempre cambiare idea; la stanchezza, sapete, gioca brutti scherzi…
I tre vedendo che Babbo Natale si sta ammorbidendo continuano nella loro farsa.
MORETTA
…e senza una scopa nuova. Laricetto :” e senza un piccolo drago”. Capriccina: “ e senza una collanina di seme di zucca.” e senza un bel cappellino nuovo e tutti i bambini in giro per il mondo, disperati, in cerca di un regalino.
BABBO N.
Basta! Basta, basta! Vi prego…non voglio più sentirvi piangere: ora ho capito che non potete fare a meno di me; sono stato coccolato, ho avuto la mia storia e anche qualche dolcetto; cosa si può volere di più dalla vita? Non voglio approfittarmene e mene vado.
MORETTA Ti voglio proprio vedere andare in giro per il cielo senza stivali;vieni un po’ qui che te li metto.