Storia teatrale di Miriana Ronchetti iscritta come autrice alla SIAE con posizione autore 95069
Durata circa 70’ in 2 atti
Personaggi : 6
Cabaret comico surreale
Trama
La stesura di un testo teatrale è un po’ come la realizzazione di un dipinto : quando si inizia non si sa dove si termina ma soprattutto come.
Raccolta differenziata nasce dall’osservazione di una realtà sociale poco edificante.
I personaggi sono alla ricerca di una loro dimensione, di una collocazione in questa società ma soprattutto sono alla ricerca di una maschera- alibi per vivere.
Adolfo personifica l’individuo che agisce seguendo i dettami di una società che lo vuole privare di ragione ed emozione, che lo vuole ridurre ad essere calcolatore e selettivo verso l’umanità , a classificare i suoi simili e relegarli in settori prestabiliti.
Iosono è l’uomo che vive nella dimensione oltre la vita dove veramente riesce a vedere con’obiettività l’essenza di sé stesso e dei suoi simili ; è l’uomo in pace che ragiona secondo il proprio credo e non accetta più il compromesso delle influenze altrui o di una società prevaricante.
Maria è la purezza, l’istinto , l’essere che riesce ancora a perdere del tempo per guardare una luna nel cielo o un cielo senza luna.
La voce è il pensiero sociale dominante che dirige e proibisce ; è il percorso sul quale l’individuo si uniforma e dal quale viene assorbito totalmente.
Nella nostra storia, la semplicità di Maria , donna ideale per la sua purezza espositiva, è tale da convertire Adolfo e riportarlo in una dimensione di umanità quasi originaria, solamente tramite i ricordi, le emozioni di momenti belli che risalgono al suo passato e riemergono solo perché qualcuno lo incita ad evocarli. Unico mezzo per smantellare tutte le sue sovrastrutture di pensiero, “una piccola ninnananna che salverà il mondo”.
ANTEPRIMA : RACCOLTA DIFFERENZIATA
La storia si apre con l’immagine di un bambino molto piccolo. Entra in scena un uomo che si pone di fronte al pubblico in modo provocatorio. Guarda ,poi, l’immagine.
IOSONO (Guardando prima molto intensamente la gente)
Sono Io. Qualche anno fa. Ma, per favore, ascoltatemi. Ho un forte
bisogno di parlarvi. Anche a lei, signore, che se ne sta con
quell’espressione indifferente e indagatrice. Signori, io sono uno
che vuole cambiare qualcosa. Cambiare una cosa, una situazione,
certo vuol dire molto. Oggi, poi, in questa società, dove tutto si
trasforma così velocemente; dove tutto cambia; cioè dove tutto
sembra che cambi. Ma poi, alla fine dei conti, rimane tutto
tristemente uguale; proprio come dieci, cento, duecento anni
indietro. Anzi, peggio, trecento anni fa non si conosceva la parola
“cioè”, né la parola “disinfestazione”; e nemmeno seicento anni fa
esistevano i cavolini di Bruxelles. (Sedendosi da qualche parte)
Ecco, aldilà di tutto ciò, vi posso confermare che non è cambiato
niente; altre cose saranno rimaste invariate, ma ora io sono qui per
parlarvi d’altro; di me per esempio: io sono un piccolo, piccolo
( avvicinandosi alla platea e abbassandosi) essere vivente, lui è
grande, invece. Lui non è molto felice di come vanno le cose fra
noi…Dice che ci sono troppi guerrieri, troppi soldati, troppi
assassini, troppi ipocriti, troppa gente che vuole essere per bene e
per bene non è; bugie, inganni, sete di gloria e di successo, di lusso.
L’autore di questa breve storia, vuole parlare a tutte le piazze,
a raccontare dei suoi sogni, delle sue disperazioni (Sempre in
crescendo) in questa…come la chiamereste?…ditelo voi…come la
chiamereste questa società? (Piena emissione) Qui non si ride, lo si
fa già abbastanza altrove e, se vi hanno detto il contrario, siete stati
ingannati. Vorrei…mostrarvi qualche immagine (Mostra una
proiezione) Benefattori…un gruppo di samaritani. Tutte le mattine
alle sei, e anche prima,pronti per uscire nelle strade a cercare
qualcuno a cui fare del bene. E tutti i giorni rientrano alle dieci di
sera (Proiezione) dicendo di non aver trovato un cane bisognoso.
(Alzando le braccia al cielo supplichevolmente) Signore, ti prego, fa
loro trovare un povero, un malato ai quali poter fare la loro opera
dignitosa affinchè io non li senta lamentarsi insonni, ogni notte,
perchè non hanno nessuno da salvare. Che cosa ti può costare dare
loro dei diseredati, dei malati, mettere sul loro sentiero dei
disgraziati per dare pace alla loro coscienza. Ce ne dovrebbero
essere, da qualche parte. Qui, non se ne vedono molti, dietro quei
faccini rosei e tirati a lustro o forse non ce ne sono proprio. Si stanno
estinguendo, i poveracci,o forse hanno paura a mostrarsi.(Proiezione)
Guardate ancora : dovrebbe essere mio fratello. Lavora in un posto
dove smistano roba ingombrante. Non gli piace che si metta il
nasconde nelle sue faccende; forse teme che venga alla luce una
qualche verità: e cioè che non ha ancora capito da che parte deve
andare nella vita. I suoi soldi in banca sono finiti e ieri hanno
ribassato ancora le sue paghe e lui sta diventando sempre più povero
e domani avrà molto meno di oggi mentre qualcuno di voi avrà molto
di più . E’ così che vanno le cose; chi avrà e vorrà sempre di più ;
e chi avrà sempre di meno e si sentirà sempre più disgraziato.
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In scena : un tavolo, una sedia. Seduto sulla sedia un uomo dall’aspetto rigoroso, vestito….sul tavolo, niente. L’uomo guarda ora a destra ora a sinistra, dando cenni di approvazione e diniego.
UOMO (Pensando e dando scattosamente sorrisi ed espressioni di
rimprovero; poi guarda il pubblico)
Si…no…no…si…no…no…no…no…si…si…
Entra in scena una donna con una visibile fasciatura al ginocchio destro. L’uomo continua, anche camminando, nella sua litania, senza calcolare minimamente la nuova entrata.
DONNA (Timidamente) Mi scusi…
UOMO No, no…
DONNA (Pensa che stia rispondendo a lei)
UOMO Si…si…
DONNA Ecco, vede, io sono stata…
UOMO (Sempre camminando dietro a lei) No…no…
DONNA Veramente non le ho ancora esposto il problema…
UOMO ( Accorgendosi di lei) … lei cosa vuole??
DONNA Non vorrei rubarle del tempo… prezioso. Ma, la prego, vada al suo
posto, dietro al tavolo, altrimenti come faccio a capire che lei è
l’impiegato…
UOMO (Villanamente) E chi dovrei essere, ehhh?
DONNA Non so…potrebbe essere uno qualunque.
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DONNA Ieri l’altro sono caduta e mi sono infortunata ad un ginocchio…una
sbucciatura.
UOMO Ah! (secco) Una sbucciatura cadendo…(mostrando molto
interesse)…e come è potuto accadere ?
DONNA (Molto risentita e tragica) Una banana…un’altra banana
UOMO Ah, una banana! (Guardando verso l’alto) Prendete nota.
DONNA (Mentre risponde guarda anche lei verso l’alto per vedere con chi
sta parlando l’uomo) Si banana, ha capito bene. Senza marca.
UOMO Distanza?
DONNA (Non capisce) Prego??
UOMO Com’era la distanza? Regolamentare?
DONNA In che senso ??
UOMO A quale distanza si trovava??
DONNA Da dove?…mi scusi…
UOMO (Spazientito) Ma dal punto indicato dalla legge, ovvio!
DONNA Ero sul punto della strada dove, solitamente, poggiano i piedi gli
uomini.
UOMO (Irato) E le donne, le donne, nooo? E poi, non si dice “dove
poggiano i piedi” bensì “ dove poggiano le suole delle scarpe”.
Le stavo appunto dicendo: e le donne, nooo?
DONNA Si, anche le donne, certo.
UOMO E mi dica com’era…
DONNA Cosa??
UOMO Di cosa stiamo parlando, signorina?? Banana!! Della banana!
DONNA Non era proprio una banana.
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DONNA Presidente di che cosa?
UOMO Questa parola la disturba, vero? Presidente…senta, come suona
bene…Piena, corposa…Presidente… provi a ripetere… Presidente (3volte)
DONNA Presidente, Presidente…pieno come…deficiente.
UOMO Cosa dice?
DONNA Dico…Presidente pieno come…luna
UOMO Cosa c’entra la luna?
DONNA Luna piena come Presidente o deficiente…è la stessa cosa.
UOMO Lei non sa fare i paragoni; presidente è qui sulla terra, e la luna è su nel cielo.(Pausa) Ha mai visto, lei, la luna piena? Ha mai osservato certi pleniluni?(Avvicinandosi al proscenio e guardando il cielo)
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VOCE Ricordate che il tempo stringe. Occorre pulizia e dovete essere più
veloce nella raccolta.
UOMO Certo, signore, come sempre del resto.
VOCE L’elemento è difficile da trattare; occorre selezionare. In caso di
vostra inadempienza al dovere, la presidenza verrà affidata ad
altri.
UOMO (sempre prostrato) No, signore, vi prego. Non potete farmi questo.Ho già così pochi interessi nella vita; e quanto al ragionare, sapete benissimo che lo faccio il meno possibile. Ecco, io sono un cretino e sono fiero di me.
VOCE Fate molta attenzione; io vi osservo.
Rientra la donna e trova l’uomo in ginocchio
DONNA Cosa state facendo?
UOMO (Impacciato) Sto…non avete perso i vostri ricordi? Li sto
cercando, non vede?
DONNA Come mai tanti cadaveri in quel bagno?
UOMO Oh, niente di preoccupante; attendono di essere rimossi. Per ora
abbiamo solo un giorno alla settimana. Si dovrà comunque
aumentare…
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VOCE Vada via e non torni più, mai più. (sottovoce) lei è un elemento pericoloso e non vorrei, mi spiacerebbe, se facesse una brutta fine. Lei è una rivoluzionaria, ma cara mia, nessuno ha mai fatto da solo la rivoluzione.
DONNA Io non voglio fare la rivoluzione, che idea!
UOMO E’ troppo indietro di cottura, si deve aggiornare. Signorina, le sto confidando qualcosa di terribile…
DONNA (Esitante)…Mi dica…
UOMO Noi, siamo attorniati da imbecilli; i nostri pensieri sono controllati 24 ore su 24. Lei è una sovversiva. Non capisce (rabbioso) che su questa terra non c’è più posto per gente come lei? Qualcuno dice che elementi simili devono essere eliminati! (prendendola per un braccio) Ha capito?!
DONNA Ma che modi sono questi? Lei non sta bene, signore. Qual è il suo nome??
UOMO Sono fatti miei, ma se proprio le interessa mi chiamo Adolfo.
DONNA Anche mia nonno si chiamava Adolfo. Era Tedesco, di Bonn; molto intelligente e molto conosciuto.
UOMO Mai sentito nominare. Qual’era il suo lavoro?(con fare
indagatorio)
DONNA Capo di una particolare ditta…raccoglieva campioni, ma non ho capito di cosa; lui era molto riservato. Ho male al ginocchio; mi dia una sedia, vorrei sedermi.
UOMO Mi spiace , ho solo la mia e non gliela darò. Si sieda per terra.
DONNA Le ho detto di darmi una sedia (a parte) maleducato!
UOMO Ah no! Ho soltanto la mia e non gliela darò! Si sieda per terra e la smetta di crearmi problemi; se proprio vuole si sbatta lì in un angolo e zitta!!
DONNA Certo che mi siedo! E’ suolo pubblico, no?
Estrae dalla borsa un registratore e lo accende; partirà una musica forte, violenta, piena
FINE PRIMA PARTE
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La donna e l’impiegato restano in scena. Come due manichini. La donna, seduta terra
e l’uomo, nell’atto di intimorirla con il corpo. Al buio escono.
SECONDA PARTE
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Parla Iosono. Vedendo in scena il registratore di Maria, lo raccoglie, lo guarda.
IOSONO Bravo Adolfo, ho capito quali porcherie stai progettando; in quanto a te (alla donna) non l’hai ancora compresa la storia?
La donna e Adolfo non si accorgono della presenza di Iosono.
DONNA E’ la prima volta che mi siedo per terra in un ufficio.
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UOMO Immagino che avrete un ottimo stipendio
DONNA Non percepisco una lira, per questo sono povera.
UOMO (Facendo cenno di abbassare la voce) Parlate piano. Intelligente
e povera: non avevo dubbi, siete una disgraziata.
DONNA Cosa dite?
UOMO Bene, signorina, siamo arrivati al punto.
DONNA Oh, signore, voi siete un letterato. Scrivete poesie?
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UOMO Si, tutti cantano la ninna nanna…ma io devo…selezionare…
(cercando di riacquistare le sue capacità)il ginocchio è
caduto sulla buccia di banana…ci sono milioni di bucce di
banana…solo per i poveri…come trappole per topi…
DONNA Solo i giusti cadono sulle bucce di banana, perché non
guardano a terra: guardano il cielo…dimentica quelle bucce,
solo una ninna nanna…
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