Storia teatrale di Miriana Ronchetti iscritta come autrice alla SIAE con posizione autore 95069
Durata circa 75’
Personaggi : 15 (adattabile)
Storia teatrale di Miriana Ronchetti basata su alcuni dei più “ forti” film di Woody Allen.
Trama
Questa commedia si rivolge in modo brillante all’ uomo contemporaneo.
Tratta da alcune sceneggiature di Woody Allen, mette in rilievo quanto l’uomo di oggi sia sciocco e confuso , tramite le sue parodie assurde ma nel contempo autentiche e attraverso personaggi tremendamente incoerenti.
La comicità di Woody Allen , spesso incomprensibile, è percorsa da una forte ironia che deriva dal suo aver compreso determinati pregiudizi, basati magari solo sull’aspetto fisico, sull’estrazione sociale o sulla fede religiosa. La finalità , fra una risata e un’incomprensione è far riflettere, provocare coloro che, in questa società, sono privi di slanci spontanei e sempre più ipocriti.
La persona e il suo rapporto con gli altri, con le donne soprattutto, il rapporto tra maschera e volto, la critica alla società di massa, la psicanalisi e il sesso sono i temi più cari al regista ebraico.
Inizialmente comico al cento per cento, ai tempi di Amore e guerra e del Dittatore dello Stato libero di Bananas, la sua satira corrosiva presto si amalgama con temi più personali che si intrecciano spesso con la sua vita privata: le sue due compagne di vita, Diane Keaton prima e Mia Farrow poi, sono presenti in tutte le sue opere, così come altri suoi due grandi amori, New York e il jazz, diventano addiritura protagonisti in pellicole indimenticabili come Manhattan e Radio days. Spesso ignorato dall’Academy, il suo unico Oscar risale ai tempi di Io & Annie nel 1977, Woody ha trovato spesso più soddisfazioni, anche economiche, in Europa dove, specie in Italia e Francia, i suoi film ottengono risultati lusinghieri al botteghino e sono molto apprezzati dalla critica. Nei suoi film, tutto può
Accadere.
Ma…come la mettiamo, per esempio, se un uomo si innamorasse di una pecora?
ANTEPRIMA : E’ ARRIVATO WOODY ALLEN
Entrano in scena i “soliti” due: un uomo ed una donna. Indossano abiti di base, che poi cambieranno nel corso della commedia.
Lui con vistosi occhialetti (non alla Woody Allen) e lei fermagli sui capelli.; entrambi vestiti anni fra il ’50 ed il ’70.
Lui indosserà un abito molto eccentrino.
Una luce più concentrata lo inquadrerà.
Faranno il loro ingresso dalla platea, contemporaneamente-molto impacciati-
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UOMO: -l’attore, precedentemente uscito di scena, rientra con i tipici occhialetti neri, una giacca diversa e un parrucchino.- Grazie; sento tutta la vostra comprensione per questa….. mossa teatrale. Ma sento il dovere e la riconoscenza di presentarvi della donna che tanto ha fatto per me, per la mia vita, privata, artistica, psicologica, sessuale e….. ci sarebbero tanti altri aggettivi: ecco a Voi Signori e Signore: Mia Farrow.
-nel frattempo l’attrice era uscita a mettersi un cappello e di conseguenza essere introdotta al momento opportuno dalla stessa musica precedente.
Ora il due “sosia”si trovano di fronte al pubblico e reciteranno soggetto seguendo un canovaccio.-
REAZIONE DEL PUBBLICO: potrebbe non applaudire e questo sarebbe il caso migliore; e anche se applaudisse si reciterà la stessa cosa.
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DONNA ecco, qui ce ne sono alcuni (apre una borsa o una valigia) e cadono centinaia di fogli.
UOMO leggiamone qualcuno.
(la donna esegue).
DONNA “Woody dove sei? attendiamo tua risposta. MIriana, Pietro,
Pier Giorgio;”questo era uno degli ultimi.
“perché tante storie? tuo arrivo potrebbe salvare il nostro conto BANCA.”
Morte improvvisa ricco zio lake Como. Grande eredità per Woody. Contattare Teatro Arte Orizzonti Inclinati.
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Poi c’è quest’altro: apre
“I am ( Io sono) Freud’s daughter (la figlia di Freud).I need speak you (ho bisogno di parlarti)”….non ci ha creduto.
UOMO
anche questa volta niente da fare. Freud non aveva figlia e…..e poi c’è questo:
“ Woody, abbiamo molto in comune: io sono ebreo, sono un talento e il mio migliore amico ama le rosse. Come te,Woody, . Vieni da noi, ti prego”.
E con questi ce ne sono ancora tanti. Certo non vogliamo arrivare a vendere i nostri organi per continuare a spedire telegrammi a Woody, ma abbiamo ancora una speranza.
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UOMO
quindi abbiamo deciso, con estremo coraggio, che speriamo Voi apprezzerete, di mettere in scena una sua commedia che noi stessi abbiamo adattato; nella speranza che venga così male, ma così male, a tal punto che lui ne abbia notizia dai giornali, dalla televisione o via Internet, così potrà denunciarci per diffamazione o comunque fare qualcosa con noi o contro di noi.
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WOODY
da bambino volevo un cane mai i miei erano poveri, così mi comprarono una grossa formica. Ricordo un Natale che mi fecero trovare un orsacchiotto nel letto: vivo. Poi venni rapito il giorno dopo; mio padre si mise subito in azione: diede la mia stanza in affitto ad un prete. Andai ad un campeggio estivo per bambini di tutte le religioni per socializzare così fui picchiato da bambini di tutte le religioni.
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UOMO
fu il peggiore anno della mia vita. Sentivo quella paura nello stomaco al mattino non appena mi alzavo e me la tenevo fino alle 11 di sera quando cominciavo recitare. orinavo in media 50 volte al giorno, circa 70 cc., per volta. La paura me la bloccava. Oltretutto a soli 32 anni ero già nella seconda volta divorziato. Era il 1966. Cosa dovevo fare; potevo soltanto scrivere e così iniziai a prendere spunti dalla mia vita. I miei amici si facevano in quattro per presentarmi candidate a un posto nel mio cuore ma ogni volta io rimanevo muto o veramente un po’cretino. La verità è che
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ALLAN FELIX –
con occhiali, molto trasandato, anni 30. Sembra appena uscito da una vignetta Jules Feiffer. Si guadagna decentemente per vivere scrivendo articoli e recensioni letterarie. Sogna ad occhi aperti di fare qualcosa di grande per la letteratura o il cinema. La sua mente è una congerie di contraddizioni nevrotiche, assurde; sicché il mondo reale è per lui un po’ troppo duro…..
Nervoso, timidissimo, insicuro, e in una psicoterapia.
-All’inizio della scene seduto su una sedia girevole e guarda a il grande poster di Bogart-.
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Qual è il segreto? -voce di Humphrey Bogart-.
H. BOGART
non ce nessun segreto, Nino. Le donne sono molto molto semplici. Mai incontrata una donna che non capisse perfettamente una sleppa sulle gengive o una palla di calibro 45; e poi un bel paio di sberle. Si innamorano sicuramente.
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LINDA
-lo guarda clinicamente- Allen ti senti bene? perché non hai telefonato subito. Dick è partito per il Messico.
ALLAN F:
non volevo disturbare.
LINDA
Sant’ Iddio!!! Disturbare! Che ci stanno a fare gli amici allora? lei che motivi adduce per il divorzio?
ALLAN F. -va a sedersi-
insufficienza di risate; ecco su cosa si basa l’istanza di divorzio. E poi, vuole andare al mare, ai monti. In montagna a sciare e giù a ridere come un idiota. Adesso è nel Nevada. È buffo, eravamo andati in Nevada in luna di miele; e io due settimane sane sane a letto con la dissenteria.
LINDA ma tu ti cuoci solo loro i cibi surgelati?
ALLAN F
cuocerli? e chi li cuoce? io neanche il scongedo; il succhio, come fossero ghiaccioli. Vuole fare la vitaiola lei. Tutt’a un tratto la vita coniugale non le andava più bene. Io le avevo dato una casa con affetto e sicurezza. Chi era lei? faceva la cameriera allo “Hip Bagel”, quando l’ho conosciuta, e portava le mutande fin sopra la vita, come quelle di mia nonna Luise.
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LINDA
ti aiuterò io. Ti presenterò qualche qualche tipa sfitta. Dai, tirati sù. Qual è il tipo che ti piace?
ALLAN F.
mi piacciono le more; con i capelli lunghi, non troppo alte, gonne corte e stivali e che siano brillanti e spiritose e ricettive.
LINDA
….. e con un bel sedere di quello che ci affondi dentro i denti. Beh…..Sally Keller bionda e a un seno di discrete dimensioni.
ALLAN F.
Cioè a dire?
LINDA
-fa un gesto con le mani- non so’… così.
ALLAN F.
cosa fa nella vita?
LINDA
danza dentro una gabbia, e in una discoteca; può anche darsi che tu riesca a portarla a letto.
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UOMO
perché dici così?
DONNA
è fuori copione.
DONNA
certo, è fuori copione. Ma non eravamo d’accordo di recitare male per far parlare i giornali e tutta la stampa.
UOMO
-mettendosi una mano sulla fronte- è vero!! Ma quando uno è bravo fa molta fatica a recitare male. Allora continuiamo con “provaci ancora, Sam”?
DONNA
(rivolta al pubblico) un attimo di pazienza, signori, stiamo decidendo del nostro futuro….. sì, secondo me dovremmo continuare ancora in questa direzione.
UOMO
non sarebbe male neanche….. sai, il film ”Zelig”, in cui lui, il signor ZELIG diventa come la persona con la quale è a contatto; obeso con i obesi, nero con i neri, cretino quei cretini. Oppure quello in cui il dottore si innamora di una piccola affascinante e pelosa.
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LINDA
guarda quel Salvador Dalì….. se potessi scegliere, fra tutti quadri del mondo, quale sceglieresti tu?
-Allan si dirige verso Linda-
ALLAN F.
un Van Gogh. Un qualsiasi Van Gogh.
LINDA
io anche. Su di me, Van Gogh esercita una sorta di attrazione mistica. Che sarà?
ALLAN F.
io so solo che è un grande, grandissimo pittore e che si tagliò l’orecchio della donna che amava.
LINDA
è il tipo di cosa che faresti anche tu, per una donna?
ALLAN F.
già.. mi dovrebbe piacere da matti però.
LINDA
Allan, guarda Sharon Lake …è la persona più intellettuale che conosco; la conosci anche tu… è…Sharon dice che tu hai un sacco di qualità, se brillante, romantico; ma poi ad un certo punto ti metti una maschera e non sei più te stesso.
ALLAN F. Sharon è troppo intellettuale; parla troppo complicato.
-Situazione di sogno, che permane-
SHARON
(con occhialetti e borsetta a tracolla; tacchi alti e corporatura tipo porcellino) vedi Franz Kline? riafferma la negatività dell’universo, l’atroce solitudine e il vuoto dell’esistenza, il nulla, la condanna dell’uomo costretto a vivere in una brulla eternità senza Dio, in un cosmo tenebroso è assurdo. Capisci Allan?
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Avete capito? dobbiamo portare il pubblico fuori pista -facendo un cenno con la mano- e allora riprendiamo da dove Allan e Lidia scoprono di piacersi.
UOMO
ok, allora depistiamo.
-Linda esce, Allan va al tavolo si mette a scrivere, le luci mutano e della musica fa rientrare Linda-.
LINDA
– interpretando in tre modi diversi- Ciao Allan, Dick è partito e io sono contenta, per questo mi sento male.
Allan f.
Perché sei contenta?
LINDA
il mio analista direbbe che mi sento in colpa perché voglio in realtà che se ne vada.
ALLAN F.
-smettendo di scrivere, alzandosi in piedi e mangiando un cioccolatino- dai, non ti capisco. Sei intelligente, non ti manca niente, sei bella, sei felicemente sposata, e come mai sei ammasso di sìntomi?
Finale
Andremo a Venezia e, furbi come sono, impiegheranno un po’a capire il tutto. Beh, magari chissà … Vuoi vedere che se lo trovano lì a Venezia? Intanto, per qualche giorno, li abbiamo occupati e così non disturberanno la quiete pubblica, andando in giro a vendere biglietti! -esce-
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