COPIONI PER RAGAZZI
BARBONVILLE
Storia teatrale di Miriana Ronchetti iscritta come autrice alla SIAE con posizione autore 95069
Durata circa 60’
Personaggi : 4 ( Adattabile )
Rappresentabile da ragazzi dai 15 anni in avanti
Trama
…parliamo dei “barboni” , dei senza casa e portiamoli in scena…
per capire meglio chi sono e per considerarli “ esseri umani”
Nel quartiere povero, dimenticato, di una grande città, vive una barbona di nome Mafalda.
Mafalda si è creata una sua collocazione come “ inventatrice” , riciclando oggetti che pesca ogni giorno nei bidoni della spazzatura.
Guardando al mondo dei cosiddetti esseri normali , si accontenta di essere un’ artista a modo suo, una diversa, laddove non esiste nessuna forma di competizione con alcuno.
Unici testimoni delle sue strampalate esibizioni , spettatori fedeli , sono due pupazzi da lei ideati con materiale di scarto, che hanno acquisito una personalità nella immaginazione della donna, a tal punto di avere anche una voce. I loro nomi sono : Musorotto e Crostasecca.
Con loro può parlare di tutto; loro la ascoltano, hanno tempo e lei, nella sua lucida follia, li considera suoi unici amici.
Un giorno , in quel luogo di accattoni, arriva un giovane distinto e perfettino , Tarcisio .
Subito, Mafalda, vede in lui un collaboratore e un compagno che però, prima di poter rimanere, deve superare alcune prove : prova di resistenza al dolore, prova di resistenza alla schifezza e prova di resistenza alla paura.
Tarcisio, essere annoiato e oramai senza ideali ( l’uomo di oggi), che vaga senza una meta precisa, accetta di “ giocare” ma presto si infastidisce a tali richieste e decide di andarsene … Strano ! Qualcosa accade in quel luogo dimenticato dalla gente “ normale”.
Una specie di illuminazione , una visione , un miraggio convincono Tarcisio a rimanere. Proprio lì , con una diseredata, in un posto insolito e così povero, scopre una speranza . Una speranza che gli fa intravedere una luce di fantasia al suo vivere così noioso e ripetitivo. I due divengono subito amici e scoprono di avere una cosa in comune , una cosa molto importante : la voglia di capire, la voglia di credere che nella diversità c’è una speranza di cambiamento.
Questa storia racconta in modo originale ed umoristico come sia inesistente il confine tra realtà e finzione, verità e bugia. Vuole essere un invito ad andare oltre alla banalità delle apparenze , incontro alle diversità. E’ lo specchio di un mondo vero- immaginario dove si rifugiano le persone che preferiscono “ la verità”, mettendo al bando etichette e convenzioni.
ANTEPRIMA : BARBONVILLE
La scena è costituita da pareti di vecchie case e bidoni della spazzatura.
MAFALDA
Il tempio sorgeva su di un’isola a due miglia dalla costa. E aveva mille campane. Campane grandi, campane piccole, campane modellate dai migliori artigiani del mondo. Quando soffiava il vento o infuriava la tempesta, tutte le campane del tempio suonavano a distesa, all’unisono. Ma con il passare dei secoli l’isola sprofondò nel mare e, con essa, il tempio e le campane.
Un’antica leggenda narrava che le campane continuavano a suonare, però, a suonare senza sosta e chiunque ascoltasse attentamente poteva udirle.
Ispirato da questa leggenda, un giovane percorse migliaia di miglia , deciso ad udirle quelle campane. Per giorni sedette sulla spiaggia e ascoltò, ascoltò con tutto il suo cuore. Ma tutto invano; il suono del mare sembrava invadere l’universo. Quando si perdeva d’animo si recava ad ascoltare i sapienti del villaggio che parlavano con devozione della legge delle campane del tempio.
E il suo cuore si infiammava nell’ascoltare le loro parole. Alla fine decise di rinunciarci. Forse non era destinato ad essere uno di quei fortunati che
sentivano le campane. Forse la leggenda non era vera.
***** Mafalda smette di leggere e guarda i pupazzi
MAFALDA
…Perché non mi rispondete?…E’ una così bella giornata, oggi!
MUSOROTTO
…Cosa dicevi?…Bella giornata?…Si non c’è male…troppo caldo.
CROSTASECCA
Troppo sole e niente da fare…io mi annoio se non si fa qualcosa…
MUSOROTTO
E quando si trova qualcosa da fare…non ti va mai bene
CROSTASECCA
Sei un grandissimo bugiardo…ecco perché hai il naso così lungo…
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MAFALDA
E loro…?
TARCISIO
(guardandosi attorno) …loro …chi?
MAFALDA
…Lasciamo perdere…piuttosto, ne hai soldi…?
TARCISIO
Proprio no.
MAFALDA
Allora, mi dispiace…devi proprio alzarti!
TARCISIO
E lei chi è per dirmi cosa devo fare?
MAFALDA
Io sono…io sono (pensando)…io…sono…la padrona! Lo vedi quel cartello…è mio…l’ho inventato io
TARCISIO
Tieni! (glielo restituisce)…
MAFALDA
(sentendosi in difficoltà) Veramente anche la panchina è mia…
La panchina…il pezzetto di terra qui attorno, l’angolino di cielo lassù…
e i bidoni compresi!
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MAFALDA
Non sono bidoni normali…!
TARCISIO
Ah no…?
MAFALDA
E’ un mondo a parte…guarda…ogni giorno una novità!…una bambola ,
una macchina fotografica…una caffettiera…
TARCISIO
Quanta roba…sempre così?
MAFALDA
La gente sbatte via tutto ; ancora un po’ e senza accorgersi butta via anche le persone…io ci passo il tempo a guardare qua dentro…Ma c’è dell’altro… non so se posso fidarmi…(guardandolo a lungo)…sei vestito così bene…poi, sei anche troppo pulito!
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MAFALDA
Non ti permetto di darmi della ladra! (Offesa) Adesso siedi e giura…!
TARCISIO
Giuro.
MAFALDA
Che tacerai su tutto quello che sentirai e vedrai!
TARCISIO
Giuro!
MUSOROTTO
Finalmente si può aprire la bocca!
CROSTAS
Molto piacere, io sono Crostasecca
MUSOROTTO
E io sono Musorotto
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TARCISIO
E chi è il capo?
MAFALDA
Io sono il capo.
I due si siedono.
TARCISIO
Ah e… cosa dovrei fare?
MAFALDA
Giuramento di fedeltà e obbedienza al capo, che sono io.
TARCISIO
E va bene, facciamo questo giuramento!
MAFALDA
Piano, piano…non è così semplice;…dovrai superare tre piccole prove!
Tutti abbiamo fatto delle prove e tu non sei diverso da noi. La prima prova sarà quella del rischio…(Prendendolo per un braccio)…la vedi quella corda sospesa nel vuoto? Tu ci dovrai camminare sopra.
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MAFALDA
Certo…e tu ci sei cascato come un pollo!
PUPAZZI
Certo! Ci sei cascato come un pollo!
TARCISIO
Silenzio…mostriciattoli!
MAFALDA
Saranno anche dei mostriciattoli ma loro hanno superato tutte le prove!
Ed ora, appunto, la terza prova che ti assicuro è assai gradevole al palato…prova di resistenza alla schifezza!
TARCISIO
Temo che questa prova non mi piacerà molto.
MAFALDA
Io invece credo di sì…ti piacciono le torte?
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MAFALDA
Da questo posto io osservo gli uomini e il loro comportamento, credimi, è molto strano…e tutto ciò che costruiscono risulta essere un’enorme, mastodontico, mostruoso giocattolo per non pensare…Sai spesso faccio finta che ci sia un grande
pubblico…tanta gente ad ascoltarmi…
TARCISIO
Invece non c’è nessuno…
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MAFALDA
Ti fa male una gamba…non preoccuparti, pensero io a te…
TARCISIO
Ma te ne intendi…?
MAFALDA
Se me ne intendo?
Musica sulla quale Mafalda estrarrà dalla sua valigia l’occorrente per vestirsi da medico; camice, guanti, berretto ed una sega…si mette dietro Tarcisio che è seduto e aspetta.
MAFALDA
Sono pronta…
TARCISIO
(Sbigottito)..C…c…cosa vuoi fare?
MAFALDA
Voglio eliminare il tuo dolore…
TARCISIO
(Riflettendo come se gli si stesse svelando una nuova personalità di Mafalda)
Tu sei… pazza…veramente.
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TARCISIO
Vuoi dire che posso andare quando voglio?
MAFALDA
Certo, non sei mio prigioniero.
TARCISIO
Si, lo so , ma è tutto così strano…
MAFALDA
Dipende…
TARCISIO
(osservandola a lungo) va bene, resto…però…anch’io vorrei dire e fare qualcosa!
MAFALDA
Fallo…! Nessuno te lo proibisce…
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MAFALDA
Peccato…credevo che sarebbe rimasto…in fondo siamo uguali…non apparteniamo a nessuno e nessuno ci appartiene…ma è solo un breve viaggio…il suo ; sono certo che tornerà…e così sono rimasta di nuovo sola…forse deve essere così…e poi…tutti….siamo soli
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